Sonoro

ATELIER SONORO OUTDOOR

“Senza musica, la vita sarebbe un errore”

Il mondo dei suoni, dei ritmi e del silenzio è un mondo familiare al bambino piccolo, che è in grado di sentire già al quarto mese di gestazione, il battito del cuore della madre, ma anche voci, suoni e rumori provenienti dall’ambiente circostante. I bambini sono attenti e capaci ascoltatori, spesso disponibili ad entrare in relazione con l’altro attraverso ritmi, movimenti, sguardi, suoni. Sperimentare sonorità e silenzio vuol dire entrare in contatto con il mondo degli oggetti, con gli altri, ma anche con sé stessi, con il proprio mondo interno, con le proprie emozioni, che possono esprimersi liberamente attraverso i giochi musicali.

La musica ha da sempre un ruolo fondamentale nella vita dell’essere umano; consente di esprimere emozioni, intrattiene, permette una comunicazione, favorisce la coesione sociale.

Tutto ciò che è fisico, creativo e collettivo emoziona, motiva, e coinvolge il bambino. 

Affettività (per i più piccoli), motivazione (per i più grandi), ed emozione (per tutte le età evolutive), reciprocamente integrate, costituiscono un basilare supporto per l’apprendimento musicale e per tutte le funzioni ad esso connesse.

L’interazione tra suono, luogo, adulto e bambino è l’inizio dell’esperienza musicale. Grazie ai suoi primi giochi vocalici, il bambino riceve il dentro, per le sue sensazioni interne, e il fuori, qualità acustica. Attraverso le molteplici sensazioni acustiche, riconosce la sua voce: le variazioni, la permanenza, l’eco. La sua voce è elemento stabile, riflesso della sua identità.

Nell’area educativa, la musica assume un ruolo di primaria importanza: quando il bambino entra nel mondo della scuola, e in particolare nei contesti prescolari, la musica diventa uno strumento necessario ed indispensabile proprio perché, partendo dal gioco e quindi dalla dimensione ludica, rafforza le capacità di attenzione, crea rapporti basati sull’empatia, sviluppa le facoltà creative.

Le basi musicali sono dentro di noi sin dalla nascita, stimolare le percezioni musicali nell’età prescolare porta grandi vantaggi nella formazione del bambino.

Alla luce di quanto detto riveste un’importanza fondamentale il fatto che il bambino possa vivere i suoi primi anni di vita in un ambiente in cui gli adulti attorno a lui ascoltino musica con piacere, lo lascino libero di partecipare e di condividere i momenti di ascolto e soprattutto cantino per lui in modo espressivo e naturale. La naturale vicinanza del bambino al linguaggio musicale non farà necessariamente di lui un adulto in grado di comprendere musiche complesse o di suonare uno strumento. Dalla ricerca scientifica sappiamo che l’attitudine musicale si sviluppa fino ai nove anni di età, durante i quali, e in modo particolare nei primi tre anni, l’assorbimento di stimoli musicali di qualità potrà incidere sulle future potenzialità d’apprendimento.

Nei bambini l’esperienza musicale è fortemente legata alla percezione dei suoni e alla capacità di viverli attraverso la corporeità (dimensione sensomotoria). 

L’ambiente che circonda il bambino è ricco di stimoli sonori ai quali gli adulti non prestano attenzione, facendo fatica a comprendere il piacere che i più piccoli traggono nello scoprirli.

L’ adulto spesso legge le esplorazioni sonore dei bambini come rumore fastidioso da tamponare velocemente, ma i bambini “pasticciando” con i suoni del quotidiano, fanno conoscenza del mondo.

Paradossalmente, mentre si tende a ridurre l’esplorazione sonora dei bambini, si mettono a loro disposizione moltissimi oggetti/giochi che producono suoni in modo inutile e casuale, che invece di arricchire la possibilità di scoperta, rischiano di impoverirla.

Fare musica con i bambini significa costruire il suono ma anche il SILENZIO, da vivere non come un vuoto da riempire, ma come un’invitante e preziosa tela bianca sulla quale incidere parole e segni sonori.

La musica e la cultura sono Diritti dei bambini, come il gioco, anzi, la musica è un gioco da bambini, come sottolinea F. Delalande. Una forma molto particolare di gioco. Musica e suoni, dunque, nel gioco libero, dove imparare non tanto un preciso comportamento, ma piuttosto entrare in una cornice di significato, in un luogo del possibile, in un gioco “di musica”, che può configurarsi, come dice Anna Bondioli, anche come “una forma di educazione sentimentale, poiché rivolta all’interiorità infantile, nella quale l’adulto contribuisce a dar voce fornendo esempi e modalità di espressione”.

In questo gioco, quindi, l’adulto non ha un ruolo secondario. Non è solo uno spettatore, ma diviene un giocatore, tutor e modeling.

E’ importante strutturare all’interno dei servizi per l’infanzia uno spazio sonoro, predisponendo un luogo programmato per l’esplorazione dei suoni, attraverso del materiale sonoro di riciclo, con degli strumenti, a disposizione dei bambini.

A questo proposito, all’interno del nostro giardino, stiamo progettando e realizzando un ATELIER SONORO all’aperto, al fine di intrecciare le sonorità della Natura alle sonorità prodotte da artefatti e installazioni multimateriali. Il PARCO SONORO unisce attività ludiche ed esperienze acustiche, generando stimoli non solo musicali, ma fisici, tattili e motori.

Queste strutture sonore interattive offrono ai bambini l’opportunità di sperimentare una grande ricchezza timbrica e ritmica, tale da soddisfare la loro curiosità e di stimolarli nella produzione di invenzioni musicali.

Insieme alle proposte esplorative in cui il suono è inteso come materiale da lavorare e da plasmare con le mani e con il corpo, si organizzano esperienze di ascolto-sensibile che permettono ai bambini di sentire intimamente ed emozionalmente l’ambiente che li circonda.

Sostenuti nella loro ricerca spontanea i bambini hanno la possibilità di manipolare “la materia sonora”, che si mostra loro armonicamente inserita nello spazio.

Ma cos’è tutto questo bisogno di musica …

questo bisogno di suoni, i più primitivi, i più ritmici, i più cadenzati? 

Parlo di quel ritmo che è battere e levare, battere e levare, uno/due, uno/ due.

 E’ il ritmo del nostro respiro, il ritmo del battito del cuore …

 U. Galimberti

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